
I waffles non hanno bisogno di molte presentazioni. Sono universalmente conosciuti ed apprezzati sia dolci che salati con tutte le guarnizioni possibili immaginabili. La ricetta originale è una specialità belga che oggi è diffusa in tutto il mondo. Io ricordo con molto piacere un viaggio a Bruxelles dove nelle stradine del centro si susseguivano locali specializzati nella sola preparazione di waffles alternati a cioccolaterie. Una grande tentazione! E anche una grande ispirazione perché poi mi sono fatta regalare la macchinetta per farli, che è diventata il catalizzatore di colazioni e cene insolite e divertenti.
Questa è la mia versione chetogenica dei waffles dolci, che si difendono egregiamente pur essendo una versione adattata della ricetta originale e che riscuotono un certo successo anche con chi non ha restrizioni nel consumo di carboidrati.
Ingredienti (per 11 waffles):
115gr farina di mandorle
10gr fibra di avena
40gr eritritolo
10gr inulina
3 uova medie
150gr panna fresca
15gr burro fuso ma non caldo
vaniglia o vanillina
Ho intenzionalmente omesso il lievito tra gli ingredienti perché con la mia macchinetta avevo due problemi: la pastella lievitava così prepotentemente da eruttare e colare fuori (non vi dico le mie imprecazioni per pulire gli sbrodoli…) e poi perché, lievitando, i waffles venivano troppo spugnosi e delicati e mi si rompevano per estrarli dallo stampo. Comunque, anche senza lievito, la presenza delle uova tra gli ingredienti ottiene ugualmente una consistenza lievitata e alveolata.
Preriscaldare la macchinetta. Mettere tutti gli ingredienti in una caraffa e mescolare con una frusta a mano o elettrica per formare una pastella fluida. Versare la pastella negli stampi della macchinetta fino a che sono quasi pieni e chiudere il coperchio. La mia macchinetta non ha un regolatore di temperatura, quindi devo calcolare i tempi di cottura ad occhio. Questi hanno cotto circa 6-7′ dalla chiusura del coperchio. Bisogna stare attenti a non cuocerli troppo per evitare che l’eritritolo imbrunisca troppo, il che non è desiderabile né per il gusto né per la salute, visto che le bruciacchiature comportano un eccesso di formazione di acrilamide.
Tenendo a mente che si cuociono più sotto che sopra, estrarre i primi waffles dagli stampi quando il grado di cottura vi soddisfa e proseguire versando ulteriore pastella (rimestatela sempre prima di versarla).
La mia macchinetta ha un rivestimento antiaderente piuttosto efficiente ma, se nella vostra dovesse essere necessario, potete ripassare gli stampi con un pennello intriso di un pochino di burro fuso tra un'”infornata” e l’altra.
A me questo impasto rende 11 waffles e ho calcolato che il costo è di circa 0,40€ a pezzo.
Considerando che la quantità di pezzi che si ottiene dipende dalla dimensione dello stampo della macchinetta e le macchinette non sono tutte uguali, a voi potrebbero venirne di più o di meno. Quindi per semplificarvi la vita vi ho fatto un po’ di calcoli dei valori nutrizionali per pezzo sperando che la resa con i vostri strumenti rientri fra 8 e 13 waffles per dose di pastella:

La ratio chetogenica è 2,13.
I waffles così ottenuti rimangono abbastanza soffici. Si possono gustare al naturale, oppure con un baffo di marmellata low-carb ed un cucchiaio di panna montata. Quelli che non mangiate subito si possono conservare qualche giorno in frigorifero oppure in freezer (si scongelano molto rapidamente).

Se invece volete organizzare un waffle party, ecco le quantità già moltiplicate per sfamare tutti i vostri ospiti:
